...."MUSI NERI"....."ANIME CANDIDE"
.....PER NON DIMENTICARE.....

Da queste semplici pagine proviamo a raccontare un mondo perlopiù sconosciuto alla gente. Di solito
l'utente delle ferrovie non si cura di quello che c'è dietro.....Speriamo allora di interessare
quanti ci leggeranno. In ogni caso chiediamo la loro pazienza e la loro attenzione nel mentre ci
scusiamo con i veri protagonisti, sperando di rendere al meglio il loro operato .....
Vogliamo subito ringraziare tutti i FERROVIERI per il loro quotidiano servizio.
Sono loro che hanno reso possibile il nostro progresso e che continueranno a farlo, migliorando
la qualità
della nostra vita.
In particolare dobbiamo un abbraccio ideale e un encomio solenne a tutti i "Musi neri", ovunque
essi siano (e speriamo
che tanti di loro siano ancora con noi...). Non è retorica, ma noi ricordiamo e ricorderemo
sempre che hanno dedicato
al Dovere la loro vita, giorno dopo giorno, siamo buoni testimoni....
Avventure, amori, dolorosi addii, partenze ma sopratutto
ritorni.... e quanti erano?? Tutto si confondeva col possente respiro della macchina sbuffante,
nel
continuo martellare dei giunti.....Una sorta di rintocco inesorabile del tempo.....
Uomini con le loro vite..... a volte umili e sempre senza gloria, ma che hanno
migliorato
quelle di tutti noi. Protagonisti di un'epoca
irripetibile, lunga quasi 150 anni! L'epoca del vapore.
....F.S., come fame e sete...! Vita dura, sacrifici personali,
lontananza dai propri cari,
turni estenuanti. Sempre in piedi nelle piccole cabine aperte ad ogni clima. Il volto
esposto al
calore inesorabile del forno e al vento della corsa. Inzuppati dalla pioggia battente,
gelati dalla neve che entrava dappertutto.
Semiasfissiati dai fumi nelle gallerie in salita che non avevano mai fine, la vita affidata
ad un
secchio d'acqua, un fazzoletto, una sabbiera... Nell'oscurità delle notti,
l'occhio sempre vigile
ai segnali e ai manometri, unica compagna, la debole fiammella della lucerna.
Nelle dense nebbie d'inverno, contavi i pali del telegrafo perchè tutto si confondeva
nell'umido abbraccio del fumo del camino e del vapore dei cilindri.
Nelle torride estati e negli inverni gelidi senza misura intermedia, col pensiero
sovrastato dal Servizio, col fisico provato dalla fatica,
il tuo spirito non era ancora domo....
Il "maestro" chiamava per nome il suo cavallo di ferro. Respirava
con lui e lui obbediva nella corsa sui lucidi nastri d'acciaio. Conosceva il suo carattere
in ogni più recondito segreto,
sapeva...!
"Musi Neri" in perfetta simbiosi con la loro macchina.
"Musi Neri".... che
gente...!"
Incredibili quei tempi a raccontarli oggi!
Ma il vapore è ancora qui con noi, non è morto, non deve morire...!
Guai perderne la memoria storica, sarebbe un delitto, come sarebbe un delitto perdere quelle
macchine che respirano, faticano e sudano...quasi come noi!
Grazie, "Musi Neri". Col vostro sacrificio quotidiano, sempre nero come il carbone che vi
riempiva
i polmoni e col vostro candido sorriso, ci avete indicato un cammino, lasciato un messaggio....
A VOI E' DEDICATA QUESTA SEZIONE ED OGNI PENSIERO SARA' SEMPRE BENVENUTO..... E SARA' SEMPRE
POCO...... SIAMO IN PIEDI
E VI APPLAUDIAMO...!
Torna all'indice
|